GEFOND: SFATIAMO I MITI SULLA MANUTENZIONE PREDITTIVA
8 video in pillole per rispondere alle domande più ricorrenti di tecnici e imprenditori nell’industria automotive
Le attività manutentive non possono più essere considerate come secondarie nei processi aziendali. In questo contesto di concorrenza, le aziende hanno la necessità di migliorare l’efficienza e la produttività. Ottenere questi risultati in modo duraturo ed efficace richiede personale formato e competente, personale dotato di tutti gli strumenti necessari e in grado di riconoscere quali attività e modelli sono i più adatti nel proprio contesto aziendale.
Tra gli strumenti è particolarmente importante saper definire le strategie di manutenzione idonee per il proprio processo. Solo con la corretta strategia di manutenzione potremo raggiungere gli elevati obbiettivi di efficienza che ci prefiggiamo. La sola manutenzione a guasto, ad esempio, non ci permette di superare un OEE del 50% a causa della impossibilità di programmare le attività. e alla necessità. di sovradimensionare le squadre di manutenzione e la giacenza dei ricambi. L’applicazione di un piano di manutenzione programmata alza notevolmente l’indice di efficienza portandolo anche al 60%, richiede un intenso lavoro di pianificazione e può. comportare un utilizzo di componenti non-a-fine-vita. Solo le strategie di manutenzione che “leggono” il comportamento degli assets ci spingono verso risultati ottimali. La manutenzione su condizione ci permette di intervenire solo a seguito di una variazione di parametri chimico/fisici che sono le spie di un deterioramento dei componenti, questa strategia di manutenzione ha i suoi punti deboli in un monitoraggio non continuativo e nella necessità. di un intervento umano per interpretare le informazioni raccolte. Una sua applicazione mirata e continua consente di raggiungere al massimo indici di efficienza OEE prossimi al 80%. Solo una strategia di manutenzione predittiva ci permette di andare oltre il 90% di efficienza OEE, applicare una raccolta dei dati in real time e affidare l’analisi a un sistema automatico di Intelligenza Artificiale per intervenire solo quando necessario, con le risorse necessarie e programmando le attività riducendo i costi di mancata produzione.
A partire dai dubbi e preconcetti 8 video pillole sfatano i falsi miti sulla manutenzione predittiva:
1) Costi elevati per le modifiche agli impianti
2) Dati presenti non sufficienti
3) Reti aziendali non adatte a veicolare grandi quantità di dati
4) Dati in cloud (rischio privacy)
5) Personale interno impegnato sul progetto
6) Risultati non misurabili
7) Tempi troppo lunghi per avere risultati
8) Scarse competenze aziendali
Da questa idea è nato il percorso formativo La Gestione della Manutenzione e il progetto Falsi miti della manutenzione predittiva, proposti da GEFOND e ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Automotive Italiana). A partire dai dubbi e dai preconcetti sono stati realizzati otto video, ciascuno dedicato a un preconcetto da sfatare.
I video sono disponibili nella pagina www.perpetuo.gefond.it/falsi-miti-predittiva/
Le attività manutentive non possono più essere considerate come secondarie nei processi aziendali. In questo contesto di concorrenza, le aziende hanno la necessità di migliorare l’efficienza e la produttività. Ottenere questi risultati in modo duraturo ed efficace richiede personale formato e competente, personale dotato di tutti gli strumenti necessari e in grado di riconoscere quali attività e modelli sono i più adatti nel proprio contesto aziendale.
Tra gli strumenti è particolarmente importante saper definire le strategie di manutenzione idonee per il proprio processo. Solo con la corretta strategia di manutenzione potremo raggiungere gli elevati obbiettivi di efficienza che ci prefiggiamo. La sola manutenzione a guasto, ad esempio, non ci permette di superare un OEE del 50% a causa della impossibilità di programmare le attività. e alla necessità. di sovradimensionare le squadre di manutenzione e la giacenza dei ricambi. L’applicazione di un piano di manutenzione programmata alza notevolmente l’indice di efficienza portandolo anche al 60%, richiede un intenso lavoro di pianificazione e può. comportare un utilizzo di componenti non-a-fine-vita. Solo le strategie di manutenzione che “leggono” il comportamento degli assets ci spingono verso risultati ottimali. La manutenzione su condizione ci permette di intervenire solo a seguito di una variazione di parametri chimico/fisici che sono le spie di un deterioramento dei componenti, questa strategia di manutenzione ha i suoi punti deboli in un monitoraggio non continuativo e nella necessità. di un intervento umano per interpretare le informazioni raccolte. Una sua applicazione mirata e continua consente di raggiungere al massimo indici di efficienza OEE prossimi al 80%. Solo una strategia di manutenzione predittiva ci permette di andare oltre il 90% di efficienza OEE, applicare una raccolta dei dati in real time e affidare l’analisi a un sistema automatico di Intelligenza Artificiale per intervenire solo quando necessario, con le risorse necessarie e programmando le attività riducendo i costi di mancata produzione.
A partire dai dubbi e preconcetti 8 video pillole sfatano i falsi miti sulla manutenzione predittiva:
1) Costi elevati per le modifiche agli impianti
2) Dati presenti non sufficienti
3) Reti aziendali non adatte a veicolare grandi quantità di dati
4) Dati in cloud (rischio privacy)
5) Personale interno impegnato sul progetto
6) Risultati non misurabili
7) Tempi troppo lunghi per avere risultati
8) Scarse competenze aziendali
Da questa idea è nato il percorso formativo La Gestione della Manutenzione e il progetto Falsi miti della manutenzione predittiva, proposti da GEFOND e ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Automotive Italiana). A partire dai dubbi e dai preconcetti sono stati realizzati otto video, ciascuno dedicato a un preconcetto da sfatare.
I video sono disponibili nella pagina www.perpetuo.gefond.it/falsi-miti-predittiva/